Il rischio chimico-industriale, nucleare ed ecologico

Il rischio Chimico - Industriale


Il rischio chimico-industriale deriva dalla fuoriuscita da impianti industriali, cisterne o contenitori di vario tipo di sostanze tossiche, cioè composti chimici che provocano effetti nocivi sulla vita umana, animale e vegetale quando sono inalati, ingeriti, assorbiti per via cutanea o diffusi nell'aria, nell'acqua e nel suolo.
Il rischio chimico-industriale comprende anche l'emanazione di sostanze infiammabili, come gas o altri combustibili, e di sostanze esplosive.
Questi rilasci sono quasi sempre dovuti a cause incidentali, come incidenti stradali nel caso di spargimento di combustibili, o disattenzione e inesperienza degli addetti nel caso del rischio industriale.

 

Il rischio Nucleare


Il rischio nucleare deriva dalla propagazione di radiazioni ionizzanti nell'aria, emanate da sostanze radioattive o in seguito a esplosioni di centrali o armi nucleari.
L'esposizione alle radiazioni comporta numerosi effetti nocivi sulla vita umana, animale o vegetale: esse alterano le strutture cellulari provocando la morte o lesioni gravissime, o possibili malformazioni e tumori nei discendenti.
In Italia non ci sono centrali nucleari in funzione, ma le scorie che contengono composti radioattivi sono numerosi, si pensi ai componenti necessari ad effettuare una semplice radiografia.
Il rischio nucleare provocato invece dall'uso di armi nucleari non rientra nei compiti del Servizio Nazionale di Protezione Civile.

 

Il rischio Ecologico


Il rischio ecologico deriva dagli effetti nocivi che l'attività umana provoca sull'ambiente. È strettamente correlato ai rischi incendi, nucleare e chimico-industriale: incendi boschivi, propagazione di radiazioni, dispersione di sostanze tossiche nell'ambiente possono causare disastri ecologici di varie proporzioni.
In modo particolare, il rischio ecologico è determinato dall'inquinamento atmosferico, idrico, del suolo ed acustico.