Il rischio sismico

 

Cos'è un terremoto

Un terremoto è un evento naturale che scatena forti vibrazioni del suolo. La sua causa è da ricercare nella rottura delle rocce in profondità che in questo modo liberano l'energia accumulata in seguito ai movimenti ai quali è continuamente sottoposta la crosta terrestre.

È proprio questa energia dunque a trasformarsi in onde sismiche, causando gli scuotimenti che si avvertono in superficie.

Le onde sismiche si propagano dall'ipocentro, vale a dire il punto in cui avviene la rottura delle rocce. Sulla verticale dell'ipocentro in superficie si trova l'epicentro, il punto in cui le scosse sismiche sono avvertite maggiormente.
Ecco due link utili ad approfondire l'argomento: www.crs.ogs.trieste.it e www.emsc-csem.org

 

La scala Richter

L'intensità dei terremoti è valutata secondo la scala Richter, che fornisce una valutazione obiettiva (magnitudo) della quantità di energia liberata da un terremoto.  La Richter è una scala logaritmica, pertanto la differenza di un grado implica una differenza di 10 volte dell'ampiezza del movimento del terreno e di circa 30 volte dell'energia liberata. Questa scala non ha un limite inferiore (se non strumentale) nè superiore, ma finora i più grandi sismi registrati non hanno superato il valore di 8,9.  Essa porta il nome di Charles Richter, che nel 1935 produsse una formula matematica per elaborare l'informazione dei sismografi e calcolare la cosiddetta "magnitudo", espressa appunto in numero dalla scala Richter.

Per indicare la magnitudo della scala Richter si adopera il simbolo ML (Magniutudo Locale).  Negli anni 70, a causa delle limitazioni delle tradizionali scale di magnitudo, per rappresentare la grandezza dei terremoti fu introdotto un aggiornamento della scala Richter, noto come "scala di magnitudo del momento sismico" (MW), la cui unità di misura viene chiamata "Magnitudo Momento".  La MW, pur essendo meno conosciuta e meno utilizzata della ML, porta una più affidabile stima della grandezza del terremoto.

 

La scala Mercalli

La scala Mercalli classifica invece l’intensità di un terremoto in base ai suoi effetti visibili sulle costruzioni e prevede 12 gradi di intensità di un terremoto (inizialmente i gradi erano 10). A ciascun grado di intensità corrispondono naturalmente effetti diversi su cose e persone. A seconda del grado di intensità registrato, anche la scossa di terremoto assume una denominazione diversa. Prende il nome da Giuseppe Mercalli, il geologo italiano che nel 1897 la ideò.

Grado Classificazione della scossa Effetti
Impercettibile Scossa rilevata solo dai sismografi installati sopra l'epicentro.
Lievissima Scossa rilevata dai sismografi installati a pochi chilometri dall'epicentro.
Non viene avvertita dalla popolazione.
Lieve Scossa considerata generalmente di assestamento, rilevata dai sismografi ubicati in un raggio di circa 10 chilometri dall'epicentro. Normalmente non viene percepita dalla popolazione.
Moderata Sossa percepita solo ai piani più alti degli edifici, e rilevata dai sismografi posti a una distanza non superiore ai 100 chilometri.
Media intensità Scossa che riesce a far oscillare i lampadari e far cadere qualche soprammobile nella zona direttamente interessata. Viene rilevata dai sismografi in un raggio di 200 chilometri dall'epicentro.
Forte Scossa che provoca crepe nelle pareti e giunge a far suonare le campane a causa dell'oscillazione della struttura dei campanili. Rilevata dai sismografi distanti fino a 600 chilometri dall'epicentro.
Molto Forte Scossa che può far crollare qualche edificio e provocare vittime.
I sismografi la rilevano anche a distanza di 1000 chilometri dall'epicentro.
Distruttiva Scossa che provoca crepe sul terreno, il crollo di diversi edifici, di campanili e che può provocare la caduta di massi dalle pareti delle montagne.
Altamente distruttiva Crolla il 60% degli edifici. Nei laghi l'acqua si intorbidisce e si formano delle onde che si infrangono con forza sulla riva. Lo stesso dicasi per le acque dei mari.
10° Fortemente distruttiva Distruzione totale degli edifici. Le rotaie dei treni si deformano, i ponti e le dighe possono crollare. Nel terreno si aprono larghe crepe.
11° Catastrofica I rilievi franano a valle e si aprono crateri nel terreno.
12° Ampiamente catastrofica Distruzione di tutto quanto esiste in superficie in un raggio di 20-30 chilometri dall'epicentro.

 

 

Come comportarsi in caso di terremoto

Prevenire un terremoto purtroppo non è possibile. Tuttavia quando si vive in una zona a rischio sismico è bene prepararsi all'eventuale verificarsi di un terremoto:

  • Accertarsi della solidità dell'edificio in cui si vive, verificando se esso sia stato costruito secondo le norme antisismiche;
  • Sapere quali sono i punti più sicuri della propria abitazione (dove sono i muri portanti, le travi in cemento armato) e del luogo di lavoro;
  • Sapere dove sono gli interruttori generali della luce, del gas e dell'acqua;
  • Sapere se vi sono uscite di emergenza;
  • Dotarsi di una cassetta di pronto soccorso;
  • Provvedere a scorte alimentari o di altro materiale di sopravvivenza;
  • Tenere in casa torce elettriche di emergenza;
  • Provvedere a fissare oggetti particolarmente pesanti alle pareti o rimuoverli quando si ritenga si tratti di oggetti che data la loro precarietà possano divenire pericolosi;
  • Sapere dove sono gli spazi aperti sicuri vicino alla propria casa ed al luogo di lavoro;
  • Assicurarsi che tutte le persone che vivono con noi sappiano cosa fare.

Nel caso in cui il terremoto si verifichi ci sono delle regole di comportamento da seguire.


Durante il terremoto

Durante un terremoto non c'è molto tempo per riflettere, bisogna sapere subito cosa fare.
E' molto importante rimanere calmi e reagire con prontezza, non solo se si è nella propria casa, ma anche nei luoghi di lavoro. nei negozi, nei luoghi affollati o per strada.
Il pericolo maggiore è quello di essere colpiti da oggetti che cadono.

Se ci si trova in casa:

  • CERCA RIPARO in prossimità di strutture sicure e solide: vicino n muro portante, sotto una trave o anche sotto un tavolo. Se rimani al centro della stanza potresti essere ferito dalla caduta di vetri intonaco o altri oggetti;
  • NON PRECIPITARTI FUORI per le scale: sono la parte più debole dell'edificio;
  • NON USARE L'ASCENSORE: si può bloccare;
  • CHIUDI GLI INTERRUTTORI generali del gas e della corrente elettrica, alla fine della scossa, per evitare possibili incendi;
  • ESCI ALLA FINE DELLA SCOSSA.: in strada potresti essere colpito da vasi, tegole ed altri materiali che cadono; indossa le scarpe: in strada potresti ferirti con vetri rotti; raggiungi uno spazio aperto, lontano dagli edifici e dalle linee elettriche;
  • NON BLOCCARE LE STRADE. Servono per i mezzi di soccorso; usa l'automobile solo in caso di assoluta necessità.

Se ci si trova all'aperto, è bene rimanere in luoghi sicuri, dove cioè non vi siano strutture o edifici che potrebbero crollare.

Se ci si trova in automobile è bene fermarsi e sostare in luoghi sicuri.



Dopo il terremoto

Quando la scossa è finita, ci possono essere danni agli edifici o addirittura morti e feriti. E' molto importante verificare subito lo stato di salute di chi ci è vicino ed è necessario accertarsi che non vi siano principi di incendio.
Controllare luce, acqua e gas: le condutture potrebbero essere state danneggiate dal terremoto.
Quindi bisogna raggiungere gli eventuali centri di raccolta stabiliti dai piani di emergenza e collaborare con la Protezione Civile. Le linee telefoniche sono di vitale importanza per lo svolgimento delle operazione di soccorso. Usate il telefono solo in caso di assoluta necessità.

 

Quanto può durare un terremoto?

Da pochi secondi ad un minuto circa: la durata di un terremoto varia e dipende da diversi fattori quali

  • la sua magnitudo,
  • la distanza dell'epicentro,
  • la geologia del suolo sul quale ci si trova al momento dell'evento