Campagna AIB 2005

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Campagna Antincendio Boschivo 2005 realizzata dal
Corpo Forestale dello Stato e dal Dipartimento della Protezione Civile

 


Aggiungiamo di seguito poche righe che sottolineano l'importanza di questa campagna di sensibilizzazione...

"UN ATTIMO DI DISTRAZIONE E UNA VITA VA IN FUMO"

È un albero bruciato, disteso su un lettino in una fredda e cupa sala operatoria, il protagonista della campagna antincendi boschivi 2005 realizzata dal Corpo Forestale dello Stato in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile.

 

Il Corpo Forestale dello Stato ogni anno è impegnato nell'attività di educazione e prevenzione, lotta attiva e contrasto agli incendi boschivi per ricordare all'uomo, in maniera sempre più incisiva, che "basta un attimo di distrazione ed una vita va in fumo".

Lo strumento più immediato che i cittadini possono utilizzare per avviare le attività di pronto intervento è il 1515, numero gratuito di emergenza ambientale al quale poter segnalare tempestivamente ogni problema riguardante l’ambiente, dagli incendi boschivi ai danni ambientali, dal pubblico soccorso alla protezione animali.

Fonte: Corpo forestale dello Stato

 

 

Incendi boschivi

Il patrimonio forestale italiano, tra i più importanti d'Europa per ampiezza e varietà di specie, costituisce un'immensa ricchezza per l'ambiente e l'economia, per l'equilibrio del territorio, per la conservazione della biodiversità e del paesaggio.

Tuttavia ogni anno assistiamo all'incendio di migliaia di ettari di bosco, molto spesso dovuto a cause dolose, legate alla speculazione edilizia, o all'incuria e alla disattenzione dell'uomo.

Le conseguenze per l'equilibrio naturale sono gravissime e i tempi per il riassetto dell'ecosistema molto lunghi.

Oggi, per effetto di una decisa campagna di sensibilizzazione e grazie a una migliore organizzazione del complesso apparato antincendio delle Regioni e dello Stato, il rischio, pur sempre molto alto, sembra diminuire di proporzione: si è passati dai 190.640 ettari bruciati nel 1985 ai 76.427 nel 2001.

 

Per conoscere il problema
In Italia i boschi ricoprono oltre 9.800.000 ettari del territorio, pari a circa il 32% dell'intera superficie nazionale. Negli ultimi 20 anni gli incendi boschivi hanno distrutto circa 1.100.000 ettari di superficie boscata: un'estensione superiore a quella dell'Abruzzo! Le cause del fenomeno sono per il 34% dovute a comportamenti errati e a disattenzione.

 

Prevenire gli incendi
Per prevenire gli incendi boschivi molto spesso sarebbe sufficiente rispettare alcune semplici norme di comportamento, così da salvaguardare un patrimonio comune quale è quello boschivo.

 

È dunque buona norma:
- non accendere fuochi fuori dalle aree attrezzate quando si fanno gite fuori città: è pericoloso e vietato;
- non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi nelle aree verdi, o quando si viaggia in auto o in treno;
- gettare i rifiuti negli appositi contenitori: se abbandonati, infatti, i rifiuti possono prendere fuoco;
- non parcheggiare le automobili in zone ricoperte da erba secca: il calore della marmitta potrebbe incendiarle.
- In caso di principio di incendio o di incendio attivo: non bloccare le strade fermandosi a guardare le fiamme.
L'incendio non è uno spettacolo e tale comportamento potrebbe intralciare l'arrivo dei mezzi di soccorso e le operazioni di spegnimento.

 

Per un tempestivo intervento delle squadre di soccorso e per ridurre i danni e l'estensione di un incendio boschivo, chiamare immediatamente il numero 1515 del Corpo Forestale dello Stato, senza dare per scontato che qualcuno lo abbia già fatto.

 

Chi salva i nostri boschi?
Nella lotta contro il fuoco, riveste grande importanza l'attività di previsione e prevenzione.

A tale scopo il Dipartimento della protezione civile ha diramato alle Regioni le linee guida per l'attuazione dei piani regionali antincendio boschivi.

Questi piani, aggiornati ogni tre anni ed elaborati su base provinciale, portano alla realizzazione della cosiddetta carta del rischio: su di essa vengono indicati i boschi da difendere e viene segnalata la presenza di eventuali acquedotti, bacini e serbatoi d'acqua, piazzole per elicotteri, piste forestali percorribili da fuoristrada e così via.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, a norma dell'art.5, comma 2, della legge 9 novembre 2001, n. 401, ha emanato gli "indirizzi operativi per fronteggiare il rischio incendi" rivolti alle amministrazioni statali e regionali competenti.

 

I mezzi del D.P.C.
Gli aerei e gli elicotteri antincendio sono coordinati dal Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) del Dipartimento della protezione civile e sono dislocati sul territorio tenendo conto delle aree a rischio e delle condizioni meteorologiche che rendono più probabile l'innesco di incendi boschivi.

Qualsiasi punto del Paese è raggiungibile entro 60/90 minuti dal decollo.

Attualmente il Dipartimento della Protezione Civile può disporre di 14 Canadair, 2 elicotteri S 64, 5 elicotteri del C.F.S. (1 AB 412 e 4 NH 500), 3 AB 212 della Marina Militare, 2 CH 47 dell'E.I., 2 AB 412 dei VV.F..

A questi mezzi si aggiungono quelli in dotazione alle Regioni. Inoltre la Protezione Civile ha stretto un accordo di reciproco aiuto con la Francia: i nostri aerei intervengono in Corsica ed in Costa Azzurra, quelli francesi in Liguria, Sardegna, Piemonte, Valle d'Aosta e Toscana.

 

Fonte: Dipartimento della Protezione Civile